L’Italia un Paese da salvare

L’ Italia divisa e spezzata in due anche climaticamente è l’immagine più giusta e coerente, seppur spietata, che la natura potesse darci.

A nord nubifragi, grandine, venti fortissimi. A sud caldo torrido, fiamme, mancanza di acqua e in alcune zone anche di corrente elettrica.

Due facce dello stesso paese colpito però da un’unica mano, la natura.

La natura che non abbiamo mai rispettato, quella di cui abbiamo abusato e fruttato ogni centimetro con le nostre abitudini scellerate. Con il nostro solito menefreghismo italiano. Ognuno pensa al proprio orticello e poi quel che sarà sarà…ma ora è arrivato il conto per i nostri comportamenti. Il pianeta sta dicendo basta e ci sta ripagando di non esserci preoccupati, di non aver rispettato e curato tutto ciò che ci ha donato. Noi abbiamo violentato il pianeta, noi abbiamo abusato di acqua, luce, legna, mari e monti. Noi abbiamo una grande responsabilità che va oltre i comportamenti singoli, noi non abbiamo preteso dai nostri governanti politiche attive sul fronte climatico. Noi non ci siamo impegnati in niente.

Dovremmo pretendere che i soldi investiti in armi, i soldi che spendiamo per ogni singolo politico, per ogni singolo servo messo nelle stanze dei bottoni, per ogni singolo stipendio di gente che si gratta allegramente la testa per ore e ore, dovrebbero essere investiti per salvare il paese ma ce ne siamo fregati.

Ora però, ora che cadono giù gli alberi delle città che abitiamo, ora che brucia casa nostra, ora che abbiamo paura, ora che la natura sta alzando la voce forse ci renderemo conto che siamo un paese incivile e arretrato. Un paese dove non ci sono politiche attive per ripulire le città, i mari e le spiagge. E potrei dire: le città, i mari e le montagne più belle del mondo, ma tutta questa bellezza senza impegno rischia di svanire perché si sa la bellezza non è eterna.

L’unica cosa eterna è il turnover di politici affamati di soldi e di potere che non hanno scritto nelle loro agende le parole “cambiamento climatico”, nemmeno per fare uno scherzo il primo di aprile.

Un paese che ha deriso, bloccato e sbeffeggiato gli attivisti è un paese alla deriva, un paese dove ogni questione importante da risolvere finisce a pizze e fichi è un paese finito, perché finita e rassegnata è ormai anche quella parte di italiani che ci hanno creduto ma che ogni giorno devono fare i conti con la narrazione distorta che è capace anche di far credere che il problema della povertà in Italia siano i poveri, che il lavoro viene pagato una miseria perché aumentare gli stipendi sarebbe un problema per tutti e così via…

Ogni sciagura copre l’altra. Avete saputo più niente della sanità? Dopo i morti per la pandemia, la carenza di strutture, la sanità al collasso abbiamo preteso un investimento nella sanità? No, tanto la salute a chi vuoi che interessi… e così tutto finisce del dimenticatoio perché noi siamo una paese dalla memoria corta e questa ennesima situazione tragica e pericolosa sarà dimenticata e sarà coperta da altri argomenti e magari da piccoli aiuti che ognuno riceverà perché si sa con una manciata di soldi per aggiustare il proprio orticello tutto si sistema…

In autunno quando saremo nuovamente reinvestiti da piogge, neve e ovviamente non ci saranno provvedimenti in atto, torneremo a piangere, però avremo il ponte sullo stretto, anche se non abbiamo le strade. Avremo meno migranti anche se non abbiamo bambini e forza lavoro. Avremo il Made in Italy anche se non abbiamo nemmeno una compagnia aerea di bandiera. Avremo forse un’altra riforma delle scuole, e si, i bambini italiani devono andare a scuola anche d’estate, poi se non c’è selezione adeguata dei professori, se ci sono strutture fatiscenti e pericolose, se i nostri ragazzi vengono bombardati da schifezze quello non è un problema, sono nativi digitali. Allora sarebbe il caso di sapere quanto inquinano i social: per esempio 2,63 grammi di emissioni per ogni minuto di scorrimento di un social e 1,05 grammi di CO2 per ogni minuto di utilizzo per interagire così giusto per pensarci quando, in modo incosciente sentiamo la necessità di pubblicare anche ciò che si potrebbe evitare, perché il pianeta siamo noi!


Pubblicato

in

da

Tag:

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *